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DVD MAX PAYNE

€ 17.95

DVD MAX PAYNE
Max Payne e' un poliziotto arrabbiato e determinato a vendicare la morte violenta della sua famiglia. Emotivamente instabile, Payne lavora all'archivio casi irrisolti, alimentando il suo dolore e la sua collera. La morte del suo ex collega e di una spregiudicata bellezza russa, affettata a suon di lama, lo induce a investigare nei bassifondi della citta', armato di una doppia Beretta. Ossessionato dalla vendetta e perseguitato da demoni e angeli neri, scoprira' presto un legame tra gli omicidi. La verita' fara' male, il castigo sara' impietoso, la vendetta definitiva. Se la vera forza di un'avventura videogiocata sta nella sua giocabilita' e nella sensazione di entrare gradualmente in un mondo altro, la forza di un film risiede piuttosto nella fantasia narrativa e iconografica. Da una parte la lentezza di un'esplorazione dove e' facile perdersi alla ricerca di una chiave nascosta o di un nemico da abbattere sotto l'effetto di una droga sintetica, dall'altra la crescente frenesia della fruizione cinematografica. John Moore, sulla scia del successo del videogame cinematografizzato, videogamizza il film, mutuando strutture e forme dal "Max Payne" game. Max Payne e' un'(anti)eroe virtuale che si disanima incarnandosi nel corpo di un attore, l'armato ragazzaccio in action di Mark Wahlberg. Il regista recupera e reinnesta nella sua "trasposizione" la tradizione del genere noir, che sin dalle origini si configura come potente macchina estetica e narrativa, sospesa sull'indecidibilita' tra bene e male. Nero, nerissimo, Max Payne e' un personaggio oscuro, un cacciatore implacabile con cui e' impossibile non identificarsi. Cosa c'e' di piu' romantico della vendetta per amore? O di un poliziotto mai pacificato che combatte il crimine e l'ambiguita' della giustizia? Come "Il Punitore" (The Punisher), creato da Gerry Conway, Ross Andru e John Romita Sr., Max Payne e' sopravvissuto alla sua famiglia ed e' deciso a vendicarsi, sostituendosi alla legge, perseguendo la punizione e trasformandosi in giudice e boia. La trasposizione di Moore non produce un significativo scarto rispetto ai precedenti film tratti da videogame (Lara Croft- Tomb Raider, The Hitman, Resident Evil) procedendo a una semplice e pura translazione semantica, ovvero la "traduzione" di una storia dai codici propri del gioco tridimensionale a quelli dell'immagine in movimento. Non realizza insomma un vero e proprio innesto della grammatica del videogame di partenza all'interno di un diverso sistema di comunicazione. La computer graphic, lo slow motion e le riprese in soggettiva non sono sufficienti a restituire l'universo stilistico del gioco originale. Le straordinarie abilita' atletiche di Payne nel film appaiono esagerate. Se nel gioco sono credibili, al cinema richiedono quanto meno una giustificazione narrativa: Max non e' un supereroe extraterrestre come Superman, ne' il Neo della resistenza contro l'universo virtuale di Matrix, che conosce l'artificiosita' delle leggi fisiche di quel mondo e quindi puo' superarle. Nel film Max Payne appare come un piatto stereotipo in un sistema narrativo tanto scontato quanto inconsistente. Soltanto in un videogioco la storia e' quasi superflua se non addirittura ignorata a beneficio dell'azione. No, Max non e' apparso sullo schermo. Max Payne si rivela soltanto a chi ha la pazienza di entrare nel suo ruolo e dentro l'esperienza ludica, soffrendo e giocando per lui.
Fonte: www.mymovies.it
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